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La massoneria di oggi descrzione del Tempio di Salomone e le virtu del libero muratore in relazione ai frammassoni e gli usi dei rituali massonici. Lo studio di nostradamus e del Mille e non pių mille con esoterismo secondo l'egittologia di oggi suggerita dai freemasons i freemasons e i freemasons con freemasonry del Grande Architetto Dell'Universo G.A.D.U

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II Re

II libro dei Re

…omissis…

24 Prima invasione dei Caldei.
[1]Durante il suo regno, Nabucodonosor re di Babilonia gli mosse guerra; Ioiakim gli fu sottomesso per tre anni, poi gli si ribellò. [2]Il Signore mandò contro di lui bande armate di Caldei, di Aramei, di Moabiti e di Ammoniti; le mandò in Giuda per annientarlo, secondo la parola che il Signore aveva pronunziata per mezzo dei suoi servi, i profeti. [3]Ciò avvenne in Giuda solo per volere del Signore, che volle allontanarlo dalla sua presenza a causa del peccato di Manasse, per tutto ciò che aveva fatto, [4]e anche a causa del sangue innocente versato quando aveva riempito di sangue innocente Gerusalemme; per questo il Signore non volle placarsi.
[5]Le altre gesta di Ioiakim e tutte le sue azioni sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda. [6]Ioiakim si addormentò con i suoi padri e al suo posto divenne re suo figlio Ioiachin.
[7]Il re d'Egitto non uscì più dal suo paese, perché il re di Babilonia, dal torrente di Egitto sino al fiume Eufrate, aveva conquistato quanto una volta apparteneva al re d'Egitto.

Ioiachin.
[8]Ioiachin aveva diciotto anni, quando divenne re; regnò tre mesi in Gerusalemme. Sua madre, di Gerusalemme, si chiamava Necusta, figlia di Elnatan. [9]Fece ciò che è male agli occhi del Signore, secondo quanto aveva fatto suo padre.

Seconda invasione.
[10]In quel tempo gli ufficiali di Nabucodonosor re di Babilonia marciarono contro Gerusalemme; la città subì l'assedio. [11]Nabucodonosor re di Babilonia giunse presso la città, mentre i suoi ufficiali l'assediavano. [12]Ioiachin re di Giuda si presentò con sua madre, i suoi ministri, i suoi capi e i suoi eunuchi, al re di Babilonia; questi, nell'anno ottavo del suo regno, lo fece prigioniero. [13]Il re di Babilonia portò via di là tutti i tesori del tempio e i tesori della reggia; fece a pezzi tutti gli oggetti d'oro, che Salomone re di Israele aveva posti nel tempio. Così si adempì la parola del Signore. [14]Deportò tutta Gerusalemme, cioè tutti i capi, tutti i prodi, in numero di diecimila, tutti i falegnami e i fabbri; rimase solo la gente povera del paese. [15]Deportò in Babilonia Ioiachin, la madre del re, le mogli del re, i suoi eunuchi e le guide del paese, conducendoli in esilio da Gerusalemme in Babilonia. [16]Tutti gli uomini di valore, in numero di settemila, i falegnami e i fabbri, in numero di mille, e tutti i guerrieri più prodi furono condotti in esilio a Babilonia dal re di Babilonia. [17]Il re di Babilonia nominò re, al posto di Ioiachin, Mattania suo zio, cambiandogli il nome in Sedecia.

Sedecia, re di Giuda.
[18]Quando divenne re, Sedecia aveva ventun anni; regnò undici anni in Gerusalemme. Sua madre, di Libna, si chiamava Camutal, figlia di Geremia. [19]Fece ciò che è male agli occhi del Signore, secondo quanto aveva fatto Ioiakim. [20]Ciò accadde in Gerusalemme e in Giuda a causa dell'ira del Signore, tanto che infine li allontanò da sé. Sedecia poi si ribellò al re di Babilonia.

25 Fine del regno di Giuda. Deportazione.
[1]Nell'anno nono del suo regno, nel decimo mese, il dieci del mese, Nabucodonosor re di Babilonia, con tutto l'esercito, marciò contro Gerusalemme, la circondò da tutte le parti e le costruì intorno opere d'assedio. [2]La città rimase assediata fino all'undecimo anno del re Sedecia. [3]Al nono giorno del quarto mese, quando la fame dominava la città e non c'era più pane per la popolazione, [4]fu aperta una breccia nelle mura della città. Allora tutti i soldati fuggirono, uscendo dalla città di notte per la via della porta fra le due mura, presso il giardino del re e, mentre i Caldei erano tutt'intorno alla città, presero la via dell'Araba.
[5]I soldati dei Caldei inseguirono il re nelle steppe di Gerico, mentre tutto il suo esercito si disperse abbandonandolo. [6]Il re fu preso e condotto dal re di Babilonia a Ribla ove fu pronunziata contro di lui la sentenza. [7]Furono uccisi alla presenza di Sedecia i suoi figli e a lui Nabucodonosor fece cavare gli occhi, l'incatenò e lo condusse a Babilonia.
[8]Il settimo giorno del quinto mese - era l'anno decimonono del re Nabucodonosor re di Babilonia - Nabuzardan, capo delle guardie, ufficiale del re di Babilonia, entrò in Gerusalemme, [9]bruciò il tempio, la reggia e tutte le case di Gerusalemme, dando alle fiamme tutte le case di lusso. [10]Tutto l'esercito dei Caldei, che era con il capo delle guardie, demolì il muro intorno a Gerusalemme. [11]Nabuzardan capo delle guardie deportò il resto del popolo che era stato lasciato in città, quanti erano passati disertori al re di Babilonia e il resto della moltitudine. [12]Il capo delle guardie lasciò alcuni fra i più poveri del paese come vignaioli e come campagnoli. [13]I Caldei fecero a pezzi le colonne di bronzo che erano nel tempio, le basi e il bacino grande di bronzo, che erano ivi, e asportarono tutto il loro bronzo in Babilonia. [14]Essi presero ancora le caldaie, le palette, i coltelli, le coppe e tutte le suppellettili di bronzo che servivano al culto. [15]Il capo delle guardie prese ancora i bracieri e i bacini, quanto era d'oro puro e quanto era d'argento puro. [16]Quanto alle due colonne, al grande bacino e alle basi, tutto opera di Salomone per il tempio, non si poteva calcolare il peso del loro bronzo, cioè di tutti questi oggetti. [17]Delle colonne, poi, ciascuna era alta diciotto cubiti ed era sormontata da un capitello di bronzo, la cui altezza era di cinque cubiti; tutto intorno al capitello c'erano un reticolato e melagrane, tutto di bronzo; così pure era l'altra colonna.
[18]Il capo delle guardie prese Seraia, sacerdote capo, e Zofonia, sacerdote del secondo ordine, insieme con tre custodi della soglia. [19]Dalla città egli prese un funzionario, che era a capo dei guerrieri, cinque uomini fra gli intimi del re, che furono trovati in città, il segretario del capo dell'esercito, che arruolava il popolo del paese, e sessanta uomini del popolo del paese, che si trovavano in città. [20]Nabuzardan capo delle guardie li prese e li condusse al re di Babilonia, a Ribla. [21]Il re di Babilonia li fece uccidere a Ribla, nel paese di Amat. Così fu deportato Giuda dal suo paese.

Godolia, governatore di Giuda.
[22]Quanto al popolo che restava nel paese di Giuda, lasciatovi da Nabucodonosor re di Babilonia, gli fu posto a loro capo Godolia figlio di Achikam, figlio di Safan. [23]Quando tutti i capi delle bande armate e i loro uomini seppero che il re di Babilonia aveva fatto governatore Godolia, si presentarono a costui in Mizpa. Essi erano: Ismaele figlio di Netania, Giovanni figlio di Kareach, Seraia figlio di Tancumet, il Netofatita e Iaazania figlio del Maacateo, insieme con i loro uomini. [24]Godolia giurò a loro e ai loro uomini: "Non temete da parte degli ufficiali dei Caldei; rimanete nel paese e servite il re di Babilonia; sarà per il vostro meglio".
[25]Nel settimo mese venne Ismaele figlio di Netania, figlio di Elisama, di stirpe regale, con dieci uomini; costoro colpirono a morte Godolia, i Giudei e i Caldei che erano con lui in Mizpa. [26]Tutti, dal più piccolo al più grande, e tutti i capi delle bande armate si mossero per andare in Egitto, perché temevano da parte dei Caldei.

Ioiachin restituito agli onori regali.
[27]Ora nell'anno trentasette della deportazione di Ioiachin, re di Giuda, nel decimosecondo mese, il ventisette del mese, Evil-Merodach re di Babilonia, nell'anno in cui divenne re, fece grazia a Ioiachin re di Giuda e lo fece uscire dalla prigione. [28]Gli parlò con benevolenza, gli assegnò un seggio superiore ai seggi dei re che si trovavano con lui in Babilonia [29]e gli fece cambiare le vesti che aveva portato nella prigione. Ioiachin mangiò sempre dalla tavola del re per tutto il resto della sua vita. [30]Il suo vitto quotidiano gli fu assicurato sempre dal re di Babilonia, finché visse.

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